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La Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica è la branca della chirurgia che si occupa del trattamento delle patologie della cute e della sua ricostruzione in caso di interventi che richiedano ampie rimozioni dei tessuti ovvero che si occupi del trattamento di inestetismi, più o meno evidenti, così da consentire al paziente di stare meglio con se stesso e con gli altri. In particolare è da considerare che il trattamento dei tumori cutanei sta acquisendo negli anni un’importanza sempre maggiore sia in termini di prevenzione che di un trattamento mini-invasivo, prima che la patologia coinvolga organi viciniori o anche lontani (come nel caso del melanoma). La parte ricostruttiva assume ancora maggiore importanza in caso di ustioni che provochino un’ampia perdita di cute e sottocute che richiede una ricostruzione protratta nel tempo delle zone del corpo interessate dalle ustioni. La dott.ssa Settembrini raccoglie in sé le competenze di tutte le componenti della chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica grazie alla grande esperienza nel trattamento dei tumori della pelle maturata nel suo lavoro presso il reparto di chirurgia plastica dell’Ospedale Niguarda di Milano.
ADDOMINOPLASTICA
Il rilassamento della regione addominale è una situazione molto comune nei soggetti che hanno affrontato una o più gravidanze, ma anche in chi ha avuto un forte dimagrimento. Un addome flaccido, pendulo e variabilmente adiposo è spesso conseguenza di un dimagrimento importante e repentino, di gravidanze o, più banalmente, di uno scorretto stile di vita, sedentarietà e forza di gravità. Il tessuto tende a rilassarsi eccessivamente, con la conseguenza di un cedimento muscolo cutaneo evidente.
L’Addominoplastica è l’intervento chirurgico di rimozione del tessuto adiposo in eccesso e delle pieghe cutanee nella parte centrale e bassa dell’addome, al fine, non tanto di riduzione del peso, quanto di tendere la parete addominale e migliorare l’aspetto di un addome prominente. La procedura consiste nell’asportazione della cute in eccesso e il rassodamento dell’addome, mediante il riposizionamento delle fasce muscolari. La dieta e l’esercizio fisico da soli non possono produrre tale risultato, poiché questa situazione è spesso accompagnata dall’allontanamento dei muscoli addominali fra loro e dall’indebolimento della parete addominale stessa. Le smagliature, quando possibile, vengono rimosse con l’eccesso di cute che viene asportata, registrando un deciso miglioramento.
L’intervento può essere abbinato ad una Liposuzione dell’addome. La Dermolipectomia addominale lascia un’unica cicatrice, sottile ed orizzontale, appena sopra il pube. Questa può essere perfettamente nascosta anche da uno slip di ridotte dimensioni.
INDICAZIONI ALL’INTERVENTO
Il paziente candidato all’intervento di addominoplastica presenterà una o più delle seguenti caratteristiche:
L’intervento chirurgico proponibile potrà essere:
miniaddominoplastica senza riposizionamento dell’ombelico, con cicatrice orizzontale sovrapubica che raramente supera i 25 cm.
TECNICA CHIRURGICA
L’intervento viene necessariamente effettuato in anestesia generale, in sala operatoria, in regime di ricovero, può accompagnarsi ad una liposuzione dell’addome, fianchi e regioni limitrofe e richiede una degenza generalmente di 1-3 giorni. L’intervento richiede circa 2-3 ore. Generalmente sono necessarie due incisioni: una, nella porzione più bassa dell’addome, proprio al di sopra della linea dei peli del pube che si prolunga lateralmente, piuttosto lunga, fino ai fianchi; l’altra, piccola, circolare intorno all’ombelico, in quanto molto frequentemente l’intervento richiede una risistemazione dell’ombelico in una posizione più alta. La cute ed il grasso sottocutaneo sono ampiamente sollevati dai piani sottostanti; se è necessario, in questa fase viene riparata la parete addominale mediante l’accostamento dei muscoli retti. Infine, i tessuti superficiali vengono stirati verso il basso e in dentro, l’ombelico viene trasposto nella sua nuova posizione, e l’eccesso di cute e grasso viene asportato. Due piccoli tubi di drenaggio morbidi vengono inseriti nella ferita al fine di raccogliere il sangue ed il siero che potrebbero accumularsi. Tali drenaggi vengono rimossi senza dolore al momento della prima medicazione. Le incisioni chirurgiche sono chiuse con punti di sutura. Si applica infine un’abbondante medicazione compressiva che, quando viene rimossa alla prima medicazione dopo 2-3 giorni, viene sostituita da una guaina che dovrà essere indossata per 4 settimane.
QUANTO DURA
L’intervento ha una durata compresa tra 60 minuti (mini-Addominoplastica o Lifting microchirurgico dell’addome) e tre ore circa, a seconda della correzione da apportare. I tempi dell’anestesia e un tranquillo controllo immediato post-operatorio suggeriscono una permanenza in clinica di 3-4 ore nei casi più comuni di mini-Addominoplastica. Nei casi estremi di asportazioni di dimensioni molto estese, associate o meno a lipoaspirazione, il chirurgo potrebbe consigliare al paziente di trascorrere una notte di degenza in clinica, allo scopo di poter monitorare al meglio le prime 24 ore post operatorie.
PERIODO DI GUARIGIONE
Il dolore è generalmente di modesta entità e ben controllabile con i consueti farmaci analgesici disponibili, sia in clinica, che a casa. Viene consigliato solo l’uso di una guaina compressiva per 4 settimane. Dopo l’intervento, i pazienti dovranno rimanere a riposo per 24-48 ore e quindi potranno alzarsi per deambulare (piccole passeggiate). Per alcuni giorni, la sensazione di tensione sull’addome obbligherà a una postura “piegata in avanti”, e la tosse, lo starnutire e tutte le altre attività che prevedono tensione sui muscoli addominali potranno provocare senso di fastidio e modesto dolore. E’ consigliabile non dormire sull’addome (evitare la posizione prona) per 2 settimane. La paziente dovrà stare prevalentemente a riposo; consentite solo attività domestiche leggere per la prima settimana, per poi aumentare le attività consuete e sociali gradualmente per la settimana successiva e la seguente ancora. In misura variabile, secondo la condizione fisica pre-operatoria, il ritorno alla normalità ed all’attività lavorativa avviene dopo 2-4 settimane. Sarà poi possibile, e anzi consigliabile, una graduale ripresa dell’attività fisica: le attività sportive potranno essere riprese dopo 3-4 settimane (nuoto, joga, e sport leggeri…), mentre per gli sport più intensi (sci, tennis, calcio, pallavolo, …) sarà preferibile attendere per lo meno 6 settimane. La guida dell’automobile potrà essere ripresa dopo 2-3 settimane; l’attività sessuale, e i viaggi e le attività lavorative dopo 3 settimane. Dieta appropriata ed esercizio fisico regolare sono importanti per mantenere a lungo il beneficio dell’intervento.
Domande frequenti
D. Rimangono cicatrici evidenti?
R. Rimangono due cicatrici: una lunga, nella parte inferiore dell’addome, la quale può facilmente essere nascosta da un bikini; l’altra nella parte interna dell’ombelico, pertanto normalmente poco visibile. Come tutte le cicatrici all’inizio sono di colore rosso, per poi schiarire nel giro di un anno.
D. Esistono controindicazioni per questo tipo di chirurgia?
R. Per un soggetto sano, senza alcuna patologia in atto, l’unica controindicazione è data dal fumo, il quale può seriamente compromettere la perfusione di sangue nella parte inferiore dell’addome. Se ciò dovesse avvenire potrebbero verificarsi degli esiti cicatriziali assolutamente indesiderabili. È infatti consigliato alle pazienti di ridurre drasticamente il fumo o sospenderlo per almeno un mese.
D. Si può avere una gravidanza dopo l’intervento?
R. Sì, ma con il grave rischio di annullarne i benefici . Pertanto, se si è pianificata una gravidanza, è caldamente consigliato posticipare questo tipo di chirurgia.
D. Cosa succede della cicatrice in caso di pregresso taglio cesareo?
R. Nella maggior parte dei casi tale cicatrice viene rimossa ed al termine dell’intervento sarà visibile solo la cicatrice dell’addominoplastica.
D. Si può associare la lipoaspirazione all’addominoplastica?
R. Sì, ma con delle limitazioni che riguardano le aree che possono essere trattate. Nel caso della mini-addominoplastica non esistono reali limitazioni e la lipoaspirazione combinata è eseguita assai di frequente.
D. Dopo l’intervento occorre dormire in una posizione particolare?
R. Nelle prime 2-3 settimane è importante dormire con la testa in posizione più alta rispetto alla norma e con le gambe leggermente flesse, al fine di evitare una tensione elevata lungo la cicatrice.
D. Le strie cutanee eventualmente presenti rimarranno dopo l’intervento?
R. Le strie della regione sottoombelicale vengono eliminate, mentre quelle sovraombelicali vengono spostate inferiormente e possono attenuarsi in quanto la cute viene messa in tensione.
D. Cambia la posizione dell’ombelico?
R. No, l’ombelico rimane nella stessa posizione; tuttavia può cambiare la sua forma.
Informazioni più dettagliate, nonché risposte ad ulteriori quesiti, si potranno avere durante la visita chirurgica preliminare
LIFTING COSCE
L’accumulo adiposo posizionato all’interno delle cosce è evidentemente costituzionale perché non sparisce con la dieta, che invece permette di raggiungere il peso forma. L’inestetismo non sempre è legato all’età, o al peso eccessivo.
Il Lifting delle cosce è un intervento chirurgico volto ad eliminare l’eccesso cutaneo dalla faccia interna delle cosce (spesso dovuta a massiccia perdita di peso e/o all’età) ed eventualmente della porzione più interna dei glutei, ridando al tempo stesso tono alla cute interna della coscia (tecnicamente, “Lifting mediale delle cosce”), rassodandola, ringiovanendo l’aspetto delle gambe.
All’intervento di lifting cosce si può associare anche una liposuzione delle cosce e fianchi.
INDICAZIONI ALL’INTERVENTO
La paziente candidata all’intervento di lifting cosce presenterà una o più delle seguenti caratteristiche:
QUANTO DURA
L’intervento può durare da 1 ora a 2 ore e mezza/3, con una permanenza in clinica di circa 1 notte.
TECNICHE CHIRURGICHE
Il Lifting mediale delle cosce comporta delle incisioni che, partendo dalla regione inguinale raggiungono la faccia interna della radice delle cosce e, procedendo ancora verso dietro, la regione glutea. Attraverso tali incisioni, la cute delle cosce ed eventualmente dei glutei, viene stirata in alto, stabilmente “ancorata” con suture profonde, e l’eccesso viene eliminato.
La cute viene poi suturata nella nuova posizione.
Le cicatrici sono poco visibili, perché agevolmente coperte con un normale slip. In talune pazienti, il Lifting delle cosce è spesso abbinato con una Liposuzione distrettuale (fianchi/cosce).
LIPOSUZIONE
Nel campo della Chirurgia Plastica ed Estetica, la liposuzione (o lipoaspirazione) è senza dubbio l’intervento più rivoluzionario ed innovativo degli ultimi dieci anni, e anche uno degli interventi chirurgici maggiormente richiesti dai pazienti.
Il suo scopo primario, infatti, è quello di rimodellare ogni parte del corpo, rimuovendo gli accumuli adiposi localizzati in alcune aree specifiche. Proprio l’ampia applicazione di questa tecnica ha consentito un suo continuo e sempre maggiore perfezionamento, al punto che oggi è possibile ottenere risultati più che soddisfacenti anche su zone molto estese. Il tutto con una riduzione notevole degli inconvenienti che, negli anni passati, accompagnavano l’intervento.
La Liposuzione o Lipoaspirazione è un intervento chirurgico che consente di rimuovere, senza causare cicatrici cutanee evidenti, gli eccessi di tessuto adiposo localizzati in alcune aree del corpo, compreso addome, anche, natiche, cosce, ginocchia, polpacci, mento e collo. I maggiori benefici si traggono quando l’adipe da eliminare è situato in regione trocanterica (parte alta delle cosce), sui fianchi, in regione addominale, alla faccia interna delle ginocchia, ed in regione sottomentoniera.
La Liposuzione o Liposcultura, è l’unico metodo che permette di rimodellare in modo definitivo gli accumuli di grasso che creano uno squilibrio tra una parte e l’altra del corpo.
Nonostante il clamore di alcuni casi di cronaca, la Liposuzione, se praticata in strutture appropriate, e da chirurghi plastici competenti, rimane uno degli interventi più sicuri, con un tasso storico di decessi bassissimo.
INDICAZIONI ALL’INTERVENTO
Il paziente candidato all’intervento di liposuzione presenterà una o più delle seguenti caratteristiche:
Se all’accumulo di grasso, si accompagna un’evidente lassità cutanea (zona flaccida e cadente), si può suggerire, in alternativa o in associazione alla Liposuzione,una addominoplatica o mini-addominoplastica, o un lifting cosce.
TECNICA CHIRURGICA
L’intervento consiste fondamentalmente nella rimozione del tessuto adiposo in eccesso: ciò si ottiene mediante l’azione di una cannula collegata ad un apparecchio aspirante; la cannula viene introdotta nel grasso situato sotto la pelle attraverso piccole incisioni (2-3 mm) praticate in prossimità dell’area da correggere, prevalentemente in punti nascosti, come le pieghe naturali del corpo, o comunque in zone poche visibili; quindi la cannula viene spinta attraverso il grasso fino a raggiungere la zona interessata. Qui, con opportuni movimenti della stessa, il grasso in eccesso viene frantumato e contemporaneamente aspirato. Insieme al grasso, si perde anche una quantità variabile di fluidi, ed è quindi importante, specie per le Liposuzioni più estese, che tali fluidi vengano rimpiazzati per via endovenosa durante e dopo la procedura.
Durante l’aspirazione, insieme alla frantumazione del grasso, si verifica anche la rottura di un certo numero di vasi sanguigni. Questi lasciano diffondere nei tessuti circostanti una certa quantità di sangue che dà ragione delle ecchimosi che possono verificarsi dopo l’intervento. Tali ecchimosi si riassorbiranno nel giro di 15 giorni circa.
Oggigiorno, grazie alla messa a punto della tecnica di liposuzione “a tumescenza”, è possibile aspirare fino a 5 o 6 litri di grasso, con perdite ematiche molto ridotte. Infatti, nelle zone di tessuto da operare, si inietta un “cocktail” di sostanze anestetiche e capaci di provocare una cospicua vasocostrizione (ossia un restringimento dei vasi arteriosi e venosi), che dura per tutto il tempo dell’intervento e che permette di togliere quasi esclusivamente il grasso, con conseguente riduzione delle perdite ematiche, una riduzione delle ecchimosi post-operatorie e anche un miglior controllo del dolore post-operatorio.
La Liposuzione viene effettuata solo in una sala operatoria attrezzata con tutti i presidi di sicurezza, e può essere eseguita in anestesia locale con “sedazione profonda” (il paziente mantiene uno stato di relativa coscienza, pur risultando opportunamente sedato con farmaci endovenosi ad opera dell’anestesista). L’anestesia generale è limitata ai casi con aspirazioni di quantità di grasso assai importanti. La valutazione è in ogni caso delegata all’anestesista.
QUANTO DURA
Quando possibile, e se la paziente lo desidera, lo svolgimento della procedura può essere in anestesia locale, accompagnata da sedazione. La durata della procedura varia da un minimo di 1 ora fino a 2 ore e mezza/3, a seconda del grasso da aspirare, delle zone da trattare e della natura degli interventi di rimodellamento da eseguire. Liposuzioni di grande estensione richiedono solitamente l’anestesia generale.
PUNTI CHIAVE E ZONE DA TRATTARE
La liposuzione è una tecnica di rimodellamento chirurgico corporeo che offre risultati davvero entusiasmanti ma è fondamentale che si osservino con precisione alcuni principi fondamentali:
1. La liposuzione è un intervento chirurgico e conseguentemente richiede – non solo per legge – l’attenzione professionale, organizzativa e strumentale atte a garantire al paziente una prestazione sanitaria all’altezza (sala operatoria, sterilità, anestesista, strumenti di monitoraggio, ecc)
2. La liposuzione riduce il volume del pannicolo adiposo e necessita che la pelle sia sufficientemente elastica per assecondare il cambiamento. Se la pelle non è sufficientemente elastica si dovrà scegliere di aspirare meno grasso oppure eseguire un lifting chirurgico della zona con eccesso cutaneo.
3. La liposuzione deve essere realizzata esclusivamente su pazienti sani. Patologie circolatorie alle gambe devono essere attentamente studiate prima di procedere derogando questa indicazione.
4. La liposuzione deve essere finalizzata alla eliminazione / riduzione di accumuli adiposi localizzati che disturbano l’armonia del profilo. Non deve essere intesa come sostitutivo integrale della corretta alimentazione.
5. La liposuzione modifica definitivamente la composizione cellulare del pannicolo adiposo. Questo significa che mantenendo circa il peso postoperatorio il difetto non si riformerà più. Aumenti consistenti di peso potranno produrre inestetismi nelle zone operate.
6. La liposuzione produce un risultato ottimo il quale va conservato e potenziato nel tempo. Si consiglia una corretta attività fisica e una corretta alimentazione per tenere sotto controllo tono muscolare, peso e metabolismo.
Cicatrici: Le cicatrici residue alla liposuzione sono minime. Il chirurgo realizza piccolissime incisioni in corrispondenza alla zona da trattare attraverso le quali passa la cannula aspirante. Le incisioni guariscono lasciando cicatrici esteticamente irrilevanti.
Liposuzione… ma dove? L’intervento chirurgico è realizzabile praticamente in qualunque zona del corpo che sia affetta da accumuli adiposi. Alcune zone più delicate richiedono una esperienza chirurgica affermata. Ci sono cannule specifiche per le diverse zone. Queste variano nel calibro e nella lunghezza.
Le zone più comunemente trattate dalla liposuzione sono:
Liposuzione addome e rimodellamento fianchi: Il rimodellamento dei fianchi e dell’addome richiede come prerogativa un adeguato grado di elasticità cutanea, tale da consentire alla cute di adattarsi al meglio ai nuovi volumi raggiunti con l’intervento. L’intervento è consigliato a persone di peso stabile che vogliano ritrovare un profilo corporeo slanciato.
Sull’addome, il grasso si concentra prevalentemente nei quadrati inferiori e laterali (le cosidette “maniglie dell’amore”). Nell’uomo, la lipoaspirazione può essere estesa anche al pube, in modo da far risaltare il pene, “rimpicciolito” perché inglobato dall’eccesso di grasso.
Liposcultura Gambe, Cosce e Glutei
La concentrazione di adipe su cosce e glutei è una caratteristica prevalentemente femminile, che interessa anche le giovani donne. Su zone circoscritte, l’intervento può essere praticato in anestesia locale, altrimenti si ricorre all’anestesia generale. La Liposuzione è da prendere in considerazione nel caso in cui i tessuti siano adeguatamente elastici, in modo da consentire alla cute di adattarsi al meglio ai nuovi volumi raggiunti. Qualora invece i cuscinetti di grasso si presentassero insieme a tessuti rilassati, la Lipoaspirazione dovrà essere supportata da un intervento di Lifting, per poter consentire un ideale rimodellamento/rassodamento della zona.
Con il Lipofilling, si provvede strategicamente al modellamento plastico dei volumi, attraverso l’infiltrazione di grasso autologo.
Zona pettorale: Gli accumuli adiposi nella zona del pettorale prevalentemente residuo di precedenti situazioni di sovrappeso. L’aspirazione degli stessi ridona un profilo maschile.
Il doppio mento – collo: Quando questa zona si appesantisce invecchia e degrada la nostra immagine. Con due o tre piccolissime incisioni si ritorna al profilo naturale.
Liposcultura ginocchia, polpacci e caviglie
Altre zone efficacemente trattate sono la schiena, le braccia e il “gibbo di bisonte”.
PERIODO DI GUARIGIONE
Il processo di guarigione è graduale; la ritenzione dei liquidi e il gonfiore che inevitabilmente consegue all’intervento regrediscono più o meno velocemente in base a fattori individuali. A partire dalla terza/quarta settimana, è utile effettuare trattamenti linfodrenanti.
La/il paziente deve stare a riposo a letto fino al giorno successivo all’intervento, allorchè potrà iniziare progressivamente a svolgere attività leggere. E’ normale una piccola perdita di siero attraverso le incisioni cutanee. E’ anche normale una dolenzia diffusa, bruciore, gonfiore, e perdita di sensibilità per diversi giorni dopo l’intervento. La paziente dovrà inoltre indossare in maniera continuativa una guaina compressiva per circa 3 settimane. Dopo circa 15 giorni dall’intervento, suggeriamo cicli completi di massaggi sull’area operata al fine di eliminare eventuali lievi irregolarità dell’area trattata, che potrebbero formarsi man mano che il processo cicatriziale procede. La guarigione è un processo graduale, ed è normale che siano necessarie 1-2 settimane per sentirsi bene. La paziente potrà riprendere l’attività fisica 5-6 giorni dopo l’intervento, tenendo presente che per circa 10 giorni avrà fastidio in caso di pressione (ad esempio, sedendosi) sulle aree operate. L’attività lavorativa può di solito essere ripresa entro 1 settimana dall’intervento. Le attività sportive potranno essere riprese dopo 3 settimane, per quanto concerne lo jogging, danza, joga, mentre per gli sport più intensi (sci, tennis, calcio, basket, vela, nuoto, pesca subacquea) sarà preferibile attendere per lo meno 4 settimane. La guida dell’automobile è consentita dopo 1-2 settimane, l’attività sessuale dopo 2 settimane.
Il miglioramento è continuo e graduale, le ecchimosi e il gonfiore si attenuano sempre più nel corso delle tre settimane seguenti all’intervento, mentre gli esiti della liposuzione diventano stabili solo dopo un paio di mesi, cioè quando la cicatrizzazione interna è ben avviata e i liquidi si sono lentamente riassorbiti.
Domande frequenti
D. A chi è rivolto lìintervento di liposuzione?
R. La Liposuzione non è una cura per l’obesità o il sovrappeso. Si tratta di un intervento indicato per pazienti di peso normale, che hanno accumuli adiposi resistenti alla dieta e all’esercizio fisico.
D. Quanto grasso è possibile togliere?
R. Con una Liposuzione media, 3-4 litri. In anestesia locale, non si superano 1-1,5 litri. In casi particolari, per grandi obesi, si può giungere, con notevoli precauzioni, fino a 5-6 litri.
D. Il grasso aspirato potrà rifarsi?
R. Il grasso aspirato non può rigenerarsi, poiché le cellule adipose rimaste non hanno la possibilità di moltiplicarsi per ristabilire il numero precedente all’intervento. Un eventuale aumento di peso avverrà in maniera omogenea e senza le tipiche sproporzioni nella distribuzione dell’adipe, che saranno, pertanto, permanentemente, corrette.
D. Avrò delle cicatrici?
R. Delle cicatrici non piu’ lunghe di 4-5 millimetri potrebbero risultare visibili ad un esame approfondito. Essendo generalmente collocate nelle pieghe naturali della pelle, tendono ad essere poco visibili.
D. E’ adatta anche agli uomini?
R. Si. Le aree più comunemente trattate sono la regione addominale ed i fianchi. Nell’uomo talvolta e’ possibile riscontrare un eccesso di deposito adiposo nella regione pettorale che conferisce un antiestetico aspetto femminile ed e’ frequentemente eliminabile con tale trattamento..
D. Il risultato e’ permanente? Cosa succede nell’area trattata se aumento di peso?
R. E’ permanente nel senso che le cellule adipose aspirate non si rigenerano piu’. Peraltro le rimanenti potrebbero aumentare ulteriormente di volume se si eccede nell’alimentazione. Il potenziale incremento di volume e’ pero’ molto diminuito poiche’ il numero totale di cellule adipose e’ minore.
Ulteriori informazioni e risposte ad altre eventuali domande saranno date nel corso della visita col chirurgo.
GINECOMASTIA
La ginecomastia è dovuta ad un anomalo sviluppo della ghiandola mammaria nell’uomo. Spesso gli inestetici rigonfiamenti sul torace maschile non sono solo determinati dal grasso, ossia dall’eccesso di adipe, ma dall’anomala accentuazione della ghiandola mammaria. Le cause sono diverse: invecchiamento, disturbi ormonali o cromosomici, sovrappeso, obesità (pseudo-ginecomastia). Il conseguente rigonfiamento del torace è un problema di grande entità psicologica ed eliminarlo significa non solo riguadagnare un’immagine virile, ma anche tornare a vivere serenamente nel proprio corpo più sicuri di sé. L’eccessivo sviluppo della ghiandola mammaria (a meno che non sia causato dall’assunzione di particolari farmaci, come i gastroprotettori, o quelli prescritti nelle cure ormonali antitumorali) può essere risolto solo chirurgicamente. La ginecomastia può essere anche “falsa” (pseudo-ginecomastia), ovvero essere caratterizzata da un semplice accumulo adiposo localizzato. L’obiettivo della correzione chirurgica è appianare e rendere tonico il torace, mediante l’asportazione della ghiandola mammaria e l’aspirazione dell’eccesso adiposo localizzato.
INDICAZIONI ALL’INTERVENTO
L’intervento risulta indicato nei seguenti casi
TECNICHE CHIRURGICHE
La componente grassa della mammella maschile viene inizialmente ridotta praticando una semplice liposuzione del petto. L’eccesso ghiandolare che rimane viene quindi rimosso praticando una piccola incisione nascosta sul bordo inferiore dell’areola mammaria, qualora necessario (le incisioni sono praticate attorno all’areola per limitare le cicatrici e nasconderle sul bordo del capezzolo).
PERIODO DI GUARIGIONE
Normalmente 7-10 giorni. Il paziente viene dimesso in regime di day hospital.
Dopo l’intervento, si indossa una guaina compressiva per 3-4 settimane (a seconda dell’estensione dell’intervento).
Dopo 12-15 gg si rimuovono i punti di sutura. In pochi giorni, con la guaina addosso il paziente riprende qualunque attività. Dopo 3 settimane può riprendere una moderata attività sportiva. Il gonfiore scompare quasi del tutto e il risultato si assesta dopo 4-6 settimane. A questo punto, è indicato iniziare a massaggiare la parte operata, per ammorbidire i tessuti e rendere perfetto e naturale il risultato estetico. Dopo la correzione della Ginecomastia, il torace risulterà più tornito e virile, e il paziente potrà ritrovare disinvoltura nelle attività quotidiane e sportive, affrontando con naturalezza le relazioni con gli altri.
MASTOPESSI
La caratteristica fisica più associata all’idea di femminilità è sicuramente il seno.
Un seno pieno e sodo si associa all’idea di giovinezza e salute, ed è fonte di attrazione. Con il passare degli anni, generalmente, il seno tende a svuotarsi e ad abbassarsi. La pelle, infatti, non più elastica e tonica, si rilassa in modo più o meno marcato e viene meno alla funzione di sostegno. Un inconveniente che può verificarsi anche in giovane età, in seguito ad una gravidanza o ad un dimagrimento eccessivo. Le perdite di peso, la gravidanza e l’allattamento, la forza di gravità e il normale processo di invecchiamento portano progressivamente il seno al rilassamento cutaneo e ghiandolare. Il risultato è la ptosi mammaria, fonte di grande disagio per la donna.
OBIETTIVO DELLA MASTOPESSI
La finalità dell’intervento di mastopessi è il rimodellamento del seno rilassato, cadente e svuotato.
La mastopessi , eliminando la cute in eccesso e, risollevando la mammella nella sua posizione originale, rialza il seno e gli restituisce l’originaria bellezza; anzi, una volta riposizionata la ghiandola, il seno riacquisterà più pienezza e plasticità, apparendo di conseguenza più voluminoso di prima. Naturalmente la procedura di Mastopessi può essere abbinata ad altre correzioni: se si desidera un ingrandimento del seno, si provvede all’inserimento di protesi, oppure, nel caso di rilassamento di seni asimmetrici, cioè uno più grande e/o calato dell’altro, si interviene su quello più piccolo, risollevandolo ed eliminando la pelle eccedente; sul più grande si effettuerà anche una Mastoplastica Riduttiva, per ridimensionarne il volume e renderlo uguale all’altro.
INDICAZIONI ALL’INTERVENTO
Spesso la perdita di peso o la fine dell’allattamento, ma a volte anche la normale perdita di elasticità cutanea, portano il seno a rilassarsi modificando la forma. A volte il volume naturale del seno presente è soddisfacente e quindi il solo lifting basterà per il rimodellamento desiderato. Altre volte il seno si presenta troppo vuoto e conseguentemente sarà necessario contemporaneamente l’ inserimento di una protesi mammaria.
La paziente adatta alla mastopessi presenta una o più delle seguenti caratteristiche:
Il sollevamento del seno può essere abbinato ad un intervento di ingrandimento con protesi, oppure ad interventi correttivi per asimmetrie tra le due mammelle.
L’intervento può essere eseguito in qualsiasi periodo dell’anno, si preferisce però evitare i mesi centrali dell’estate: il caldo, infatti, favorisce l’edema (gonfiore) e rende scomodo il reggiseno elastico che va portato, dopo l’intervento.
TECNICHE CHIRURGICHE
Prima di sottoporsi alla Mastopessi, il risultato chirurgico viene accuratamente programmato, rilevando le caratteristiche del seno (forma, volume, qualità della pelle, proporzione del capezzolo e dell’areola …), nonché aspettative e motivazioni della paziente. In particolare, si deve approfondire accuratamente il grado di ptosi mammaria: condizione per cui, a causa del cedimento dei tessuti che sostengono la ghiandola mammaria, il capezzolo si viene a trovare in una posizione più bassa, rispetto all’ideale piano perpendicolare al punto di mezzo dell’omero
Il rilassamento può interessare prevalentemente la cute (ptosi cutanea), o la ghiandola (ptosi ghiandolare), anche se nella maggior parte dei casi coinvolge entrambe le strutture
La procedura ha la funzione di rassodare e sollevare i seni e riposizionare areola e capezzolo “in posizione naturale”.
Si deve essere consapevoli che gravidanze e importanti aumenti di peso potrebbero nuovamente modificare la forma del seno.
Le incisioni saranno posizionate nella piega sottomammaria, tra la piega mammaria e l’areola e attorno a quest’ultima, con cicatrici sottili, che tendono a sbiadire nel tempo.
L’ intervento può essere accoppiato all’utilizzo di una protesi di silicone per aumentare moderatamente il volume dalla mammella. L’esatto grado di correzione sarà stabilito durante una visita con il chirurgo. In generale l’estensione delle cicatrici e’ in proporzione al tipo di correzione effettuata. L’operazione richiede dalle due alle tre ore e, in genere, una degenza in ospedale per una notte. Potrebbe essere posto un drenaggio che verrà rimosso prima della dimissione.
PERIODO DI GUARIGIONE
Medicazione moderatamente compressiva per 24 ore. Rimozione delle suture dopo 7-14 giorni. Possibili gonfiore e lievi ematomi per 1-2 settimane, con eventuale fastidio e senso di tensione al petto durante i movimenti delle braccia. È consigliato l’uso di un reggiseno morbido e contenitivo per 2-3 mesi. Dopo 5-10 giorni si potranno riprendere le attività quotidiane più leggere. Un’ attività sportiva o fisica più pesante e’ ammessa dopo 6- 8 settimane.
Domande frequententi
D. Come saranno le cicatrici?
R. L’entita’ delle cicatrici rispecchia il grado di correzione. Nei casi piu’ lievi sara’ presente solo una cicatrice attorno all’areola. Nei casi piu’ severi si aggiungeranno delle cicatrici nella parte bassa della mammella.
D. Potro’ allattare?
R. Questo dipende molto dalla tecnica chirurgica usata pertanto e’ un problema che deve essere discusso caso per caso.
D. Il risultato sara’ permanente?
R. Tutti gli interventi chirurgici che implicano un risollevamento dei tessuti (mastopessi, lifting facciale o di coscia) sono temporanei. Piu’ difficile e’ stabilirene la durata. Molto dipende dall’elasticita’ attuale della pelle e da come questa si manterra’ col passare del tempo, dall’usare o no una protesi di silicone e dal suo volume.
D. Cosa potrebbe accadere se non mi sottoponessi a questo intervento?
R. Le mammelle, sotto l’azione continua della forza di gravita’, tenderanno ad abbassarsi ulteriormente col passare del tempo.
D. E’ molto dolorosa?
R. E’ normale avvertire dolore nei primi giorni dopo l’operazione, comunque controllabile con i piu’comuni antidolorifici.
D. Quando potro’ riprendere l’attivita’ lavorativa?
R. Dipende dal tipo di impegno fisico. Per un’ attivita’ di carattere sedentario solitamente sono sufficienti 7-10 giorni. Per lavori piu’ pesanti 4-6 settimane.
Ulteriori informazioni e risposte ad altre eventuali domande saranno date nel corso della visita col chirurgo.
MASTOPLASTICA ADDITIVA
Il seno rappresenta nel comune immaginario, conscio ed inconscio, l’essenza stessa della donna. Pur essendo l’organo dell’allattamento e della nutrizione, il seno viene visto, sia dagli uomini che dalle donne, come l’essenza della femminilità. Si può quindi capire come una donna, che abbia il seno mal formato, troppo piccolo, o anche eccessivo, subisca un attacco alla propria identità femminile, con ripercussioni psicologiche, emozionali e relazionali.
OBIETTIVO DELLA MASTOPLASTICA ADDITIVA
L’obiettivo della Mastoplastica Additiva è donare plasticità e volume al seno, attraverso l’inserimento di una protesi mammaria di ultima generazione, in silicone, materiale sicuro e dalla consistenza molto naturale. Oggi, dopo anni di ricerche e di test di sicurezza su milioni di donne, c’è l’assoluta certezza dell’innocuità e della qualità del risultato estetico delle protesi in gel di silicone.
Con l’inserimento delle protesi, il seno acquista una nuova dimensione e armonia. La sua proiezione e il profilo sono più adeguati all’intera figura corporea e la consistenza è estremamente naturale.
INDICAZIONI ALL’INTERVENTO
L’intervento di mastoplastica additiva è consigliabile alle donne che vivono con disaggio il proprio seno perché lo ritengono troppo piccolo, svuotato o non adeguatamente sviluppato.
Un intervento di mastoplastica additiva può essere quindi indicato in caso di:
QUANDO OPERARSI
La Mastoplastica Additiva può essere eseguita in qualsiasi periodo dell’anno, si preferisce ad ogni modo evitare i mesi estivi, in quanto il caldo favorisce l’edema (gonfiore) e rende poco confortevole il reggiseno elastico che va indossato dopo l’intervento per circa 1-2 mesi.
TECNICHE CHIRURGICHE
Durante la visita specialistica – dopo una accurata anamnesi generale – il chirurgo plastico dovrà valutare insieme alla paziente quale tecnica utilizzare per realizzare l’intervento, tenendo in considerazione le caratteristiche anatomiche del seno (rivestimento cutaneo, tessuto ghiandolare e tessuto adiposo), le aspettative e i desideri della paziente. Si illustreranno tutte le caratteristiche dell’intervento, del postoperatorio, i rischi e le possibili complicanze.
Quanto all’incisione chirurgica che permette l’inserimento delle protesi, tre sono le possibili vie di accesso:
Sarà durante il colloquio con il chirurgo, che si concorderà sul tipo di incisione, in relazione ai vantaggi di ognuna di queste vie di accesso.
Il posizionamento della protesi mammarie differisce a seconda di alcune variabili, come le caratteristiche fisiche e cutanee della paziente e il risultato desiderato.
Le alternative possibili sono:
Sede retroghiandolare (al di sotto della ghiandola mammaria)
La protesi viene inserita dietro il tessuto mammario, quando vi è adeguato spessore dello stesso. Se la protesi viene inserita sopra il muscolo, ci sarà un maggiore controllo nei confronti della forma e del riempimento.
Vantaggi
Possibili svantaggi
Sede retromuscolare o posizionamento sottomuscolare
La protesi viene inserita dietro al grande pettorale (questa tecnica viene frequentemente utilizzata quando il tessuto mammario e sottocutaneo sono di spessore molto ridotto. Il posizionamento retromuscolare in questi casi rende l’aspetto della protesi molto più naturale evitando di rendere visibili i margini della protesi sul decolletè).
Vantaggi
Possibili svantaggi
Rischio ridotto di visibilità o palpabilità dei margini della protesi
Minore controllo della forma della mammella (in particolare della porzione superiore interna)
Raccomandabile nelle clienti con pelle molto sottile
Variazioni della forma della mammella durante le contrazioni del muscolo pettorale
Mammografie più semplici rispetto al posizionamento sottoghiandolare
Spostamento laterale della protesi con il tempo ed allargamento dello spazio tra le mammelle
Possibilità di una ridotta incidenza di contrattura capsulare
Decorso post operatorio più lungo
Sede parzialmente retromuscolare (Tecnica “DUAL PLANE”)
Per la mastoplastica additiva retroghiandolare, la magrezza non favorisce un risultato ottimale, infatti l’assenza di pannicolo adiposo può facilitare l’effetto di “seno finto”, mettendo in risalto i bordi delle protesi. Posizionando la protesi solo parzialmente dietro al muscolo pettorale, si possono coniugare i vantaggi della tecnica retroghiandolare, con quelli della retromuscolare. Il decolletè risulta infatti estremamente naturale e, al tempo stesso, la parte inferiore del seno rimane soda e più arrotondata, valorizzando la naturale forma a goccia della mammella, con un effetto di sollevamento del seno.
L’ intervento avviene solitamente in anestesia generale, ha la
durata di circa un’ ora-un’ora e 30 e, a volte, puo’ richiedere la degenza in
ospedale per una notte. Medicazione moderatamente compressiva per 24 ore. E’ possibile avvertire dolore piu’ o meno intenso dopo l’intervento. Nella maggior parte dei casi si protrae solo per alcuni giorni ed e’ controllabile con i piu’ comuni antidolorifici. Lieve gonfiore ed ematomi per 1-2 settimane, con eventuale dolore al petto ed ai movimenti delle braccia. Reggiseno contenitivo individualizzato per 1 mese. E’ consigliato un graduale ritorno alle normaliattivita’quotidiane in 7-10 giorni. L’attività sportiva e’ ammessa dopo 3-4 settimane.
COME OTTIMIZZARE I RISULTATI
L’ingrandimento del seno deve essere proporzionato alla silhouette della paziente. Come è intuibile, non esiste un posizionamento perfetto ed indicato per tutte le pazienti; un chirurgo plastico esperto è in grado di adattare la tecnica alle specifiche necessità del caso, illustrandone adeguatamente vantaggi e svantaggi.
La procedura, rispettando la naturale anatomia della mammella, non altera l’integrità della ghiandola, e quindi le possibilità di allattamento.
La priorità è rivolta alla realizzazione di un seno “naturale”: ogni donna ha caratteristiche fisiche e tissutali diverse, così come differenti sono le aspettative di ciascuna. La scelta delle protesi, come la tecnica chirurgica, vanno valutate quindi attentamente, perché un seno studiato e realizzato “su misura” è, senza alcun dubbio, un seno più bello e dall’aspetto naturale.
I fattori determinanti nella buona riuscita della mastoplastica additiva sono:
tecnica chirurgica adatta alla situazione anatomica
corretto posizionamento della protesi
utilizzo di protesi di elevatissima qualità
forma e volume delle protesi personalizzate
Benché l’aumento del seno con le protesi sia un volume che non si modifica con il passare del tempo, i tessuti cutanei e mammari sono comunque soggetti ad un fisiologico cedimento, che addirittura potrebbe essere accentuato dal peso degli impianti mammari.
Perciò, visto che non è possibile arrestare chirurgicamente le lancette del tempo, è bene aver cura dei propri tessuti e seguire scrupolosamente ogni indicazione che il chirurgo fornirà nel periodo immediatamente successivo all’operazione e anche nei mesi ed anni a seguire.
portare il reggiseno contenitivo per il periodo previsto dal protocollo post intervento
presentarsi alle periodiche visite di controllo come previsto
esporsi al sole solo dopo il consenso del chirurgo
sostenere sempre il seno con un reggiseno adeguato che accompagni morbidamente i movimenti. Le mammelle hanno come unico sostegno il muscolo pettorale, ma non sono vincolate da ossa e altri muscoli al loro interno, perciò ogni sollecitazione dinamica favorisce l’azione della forza di gravità che, a lungo andare, richiama i tessuti verso il basso provocandone la ptosi. A maggior ragione, durante gli sport è bene indossare un reggiseno elastico e contenitivo.
dormire con un reggiseno senza ferretto per garantire un buon sostegno anche di notte e prevenire la ptosi mammaria.
Domande frequenti
D. Quanto puo’ aumentare di volume il mio seno?
R. Generalmente e’ possibile aumentare il volume del seno di circa due misure per mantenere un aspetto il piu’ possibile naturale. Ulteriori richieste potranno effettuarsi in sede di visita con il chirurgo.
D. La protesi di silicone sara’ visibile?
R. Per i primi 2-4 mesi dopo l’operazione, il seno a volte puo’ apparire innaturale dal punto di vista della forma o della consistenza come conseguenza del gonfiore post operatorio,
che una volta scomparso, rendera’ la mammella piu’ naturale.
D. La cicatrice sara’ visibile?
R. La cicatrice sara’ dura al tatto e piuttosto arrossata nei primi mesi . Tendera’ a schiarire nell’ arco di 6-12 mesi in assenza di particolari problemi di cicatrizzazione.
È vero che le protesi che contengono gel di silicone sono pericolose per la salute?
Assolutamente falso! Gran parte dei pregiudizi in meriti ai rischi delle protesi riguardano leggende metropolitane ed episodi isolati, relativi agli impianti di generazione precedente. Gli impianti mammari utilizzati sono tra i migliori al mondo. L’intervento di ingrandimento del seno è uno degli interventi più rapidi e sicuri, con il maggior numero di successi;
È vero che le protesi mammarie aumentano il rischio di cancro?
Nonostante ci sia stato molto clamore a proposito dell’argomento, studi effettuati in diversi Paesi hanno mostrato con chiarezza che le protesi mammarie di ultima generazione non aumentano il rischio di tumore alla mammella. Peraltro, come effetto secondario, si registra che, nel caso di tumore mammario, le pazienti portatrici di protesi lo notano generalmente in una fase iniziale e più curabile, e questo perché sottoposte ad attenzioni e controlli più frequenti rispetto alle altre donne.
La gravidanza danneggia il seno con le protesi?
Se il volume del seno è in gran parte dovuto alla protesi, il rischio di caduta è decisamente minore ed il volume rimane invariato.
È vero che le protesi al silicone possono esplodere?
Il gel di silicone non può in alcun modo risentire di alcun tipo di variazioni di pressione. Le protesi sono testate in condizioni estreme. L’episodio al quale si fa riferimento raccontava di protesi scoppiate in aereo; sebbene leggenda metropolitana, in realtà, si trattò semplicemente, di uno sgonfiamento di protesi contenente aria: un incidente causato dalla perdita di tenuta della valvola di chiusura.
È vero che un seno rifatto si riconosce sempre al tatto?
Oggi, con gli impianti protesici di ultima generazione, in particolare al silicone testurizzato, si assicura notevole naturalezza anche al tatto.
Ulteriori informazioni e risposte ad altre eventuali domande saranno date nel corso della visita con il chirurgo.
MASTOPLASTICA RIDUTTIVA
La caratteristica fisica più associata all’idea di femminilità è sicuramente il seno.
Un seno pieno e sodo si associa all’idea di giovinezza e salute, ed esercita sempre una forte attrazione. Viceversa, un volume eccessivo del seno (ipertrofia mammaria o gigantomastia) non costituisce solo un problema estetico, ma molto spesso comporta per la donna interessata disagi psicologici e fastidiosi disturbi (vizi di postura, dolori alla schiena ed alle articolazioni, scoliosi, lordosi, intertrigine ed eczemi). Per un rapido recupero estetico, psicologico e funzionale, si ricorre alla Mastoplastica Riduttiva, intervento consigliato anche prima dei 18 anni. L’intervento di mastoplastica riduttiva riduce il volume del seno modellandone contemporaneamente la forma. Sarà quindi possibile una vita più libera sia nello sport che nella scelta dell’abbigliamento.
Obiettivo della mastoplastica riduttiva
La riduzione chirurgica del seno persegue più finalità. La più evidente è quella della ricerca di armonia tra forma / volume del seno e resto del corpo. Altrettanto importante è il fatto di liberarsi dal peso e quindi dallo sbilanciamento statico a carico della colonna vertebrale. La riduzione del seno è spesso finalizzata alla maggiore libertà di movimento / sport.
INDICAZIONI ALL’INTERVENTO
Esistono ipertrofie mammarie pure, cioè dovute all’aumento della ghiandola e quindi più frequenti nelle adolescenti, ipertrofie miste in cui la componente ghiandolare è infiltrata abbondantemente da tessuto adiposo, e quindi tipiche nelle donne dopo il parto, oppure ipertrofie esclusivamente adipose, cioè associate ad obesità, oppure a soprappeso. Le moderne tecniche operatorie prevedono l’asportazione del tessuto in eccesso, fino ad ottenere la giusta dimensione. Il tessuto residuo viene rimodellato, senza punti esterni.
La riduzione mammaria può essere realizzata a tutte le età. Per quanto riguarda un eventuale allattamento futuro, la paziente dovrà essere consapevole della possibilità che – in un futuro – non sia più possibile l’allattamento.
La paziente adatta ha una o più delle seguenti caratteristiche:
1. Seno sproporzionatamente grande nei confronti del corpo
2. Seno pendulo e pesante con le areole rivolte verso il basso
3. Male alla schiena dovuto al peso del seno e al baricentro spostato
4. Restrizioni nell’attività fisica dovuta alle dimensioni del seno
L’intervento di riduzione del seno può essere tranquillamente abbinato ad una correzione delle asimmetrie tra una mammella e l’altra.
L’intervento può essere eseguito in qualsiasi periodo dell’anno, si preferisce però evitare i mesi centrali dell’estate: il caldo, infatti, favorisce l’edema (gonfiore) e rende scomodo il reggiseno elastico che va portato, dopo l’intervento.
TECNICA CHIRURGICA
L’operazione consiste nel rimuovere l’eccesso di ghiandola mammaria e dare alla rimanente una nuova forma piu’ rialzata, dato che un seno voluminoso e’ generalmente piu’ basso per effetto del suo peso. L’intervento dura mediamente 2-3 ore ed e’ eseguito in anestesia generale. Le incisioni praticate possono essere due o tre a secondo delle dimensioni delle mammelle e della tecnica che si adotta. Qualora sia possibile, si utilizza unicamente una cicatrice intorno al capezzolo ed una verticale, che dalla parte inferiore dell’areola si porta verso il solco sottomammario.
Attraverso tali incisioni viene asportata la cute e l’eventuale grasso in eccesso, nonché parte della ghiandola mammaria, in quantità tali da ottenere un’apprezzabile proporzione. Il seno viene quindi rimodellato, in modo che il risultato risulti in armonia con la silhouette globale della paziente e l’areola viene conseguentemente riposizionata e ridimensionata.
La Mastoplastica Riduttiva consente alla donna un ottimale recupero estetico, psicologico e funzionale. Il seno, dopo la Mastoplastica Riduttiva, risulterà più piccolo e sodo, e la paziente potrà muoversi in modo disinvolto nella vita quotidiana, e soprattutto nelle attività sportive.
Nei casi estremi di gigantomastia, laddove quindi le dimensioni del seno siano tali da richiedere l’utilizzo di tecniche più aggressive, la cicatrice lungo il solco sottomammario si rendera’ necessaria.
POSTOPERATORIO
Normalmente la sensibilità cutanea rimane invariata ma è possibile una temporanea riduzione della stessa. La capacità d’allattamento normalmente è preservata, ma ciò non può essere sempre garantito, principalmente in casi di importanti riduzioni di volume. Vengono usati due drenaggi che saranno rimossi prima della dimissione, di norma il giorno dopo l’operazione.
I punti di sutura, se non riassorbibili, andranno rimossi dopo 2-3 settimane. Comunque, in genere, sono riassorbibili e pertanto
non devono essere rimossi. Una medicazione e’ necessaria per i primi 4-6 giorni. In seguito sara’ sufficiente indossare un
reggiseno contenitivo non rigido per 2-3 mesi. Le normali attivita’ quotidiane potranno riprendere gradatamente dopo 10-14 giorni. Sport o attivita’ pesanti sono riammesse dopo 2-3 mesi.
LE CICATRICI
L’intervento consiste nella asportazione, secondo un preciso schema, della pelle in eccesso, del tessuto ghiandolare e adiposo in eccesso, e nello spostamento dell’areola in una posizione programmata e valutata secondo specifici calcoli anatomici; si conclude l’intervento con una sutura per piani dei lembi. Le cicatrici saranno posizionate nella piega mammaria, tra la piega mammaria e l’areola verticalmente, e attorno all’areola. Esse appariranno piuttosto arrossate nei mesi iniziali per poi schiarire in 10-12 mesi.
Normalmente queste sono sottili e soddisfano le aspettative della paziente. Qualora la paziente volesse ulteriormente migliorarne l’estetica, è possibile programmare delle terapie mediche o chirurgiche atte a migliorarne la qualità.
Il risultato
A meno che non subisca forti sbalzi ponderali e/o gravidanze, la forma e il peso del seno saranno costanti per anni. Come ogni parte del corpo, la forza di gravità nel tempo potrà provocare un certo rilassamento, correggibile con il lifting del seno. Il seno dopo la mastoplastica riduttiva risulterà più piccolo e sodo e la paziente potrà muoversi in modo disinvolto nella vita quotidiana e soprattutto nelle attività sportive. Tutta la figura risulterà più snella, aumentando fortemente l’autostima e la sicurezza.
DOMANDE FREQUENTI
D. Quanto e’ possibile ridurre il mio seno?
R. Non esiste una misura standard di riduzione. Ogni caso e’ differente pertanto solo durante la visita col chirurgo e’ possibile discutere in dettaglio questo aspetto. E’ comunque essenziale lasciare un certo volume per conferire alla nuova mammella una forma armonica.
D. A chi e’ consigliato questo intervento?
R. A donne con seno voluminoso tale da arrecare problemi, limitazioni fisiche o forte senso di disagio.
D. Il mio seno potrà aumentare ancora?
R. E’ possibile. Ciò può avvenire in caso di aumento di peso o in seguito ad alterazioni ormonali come durante una gravidanza.
D. Potrò allattare?
R. Dipende dalla tecnica usata e dalla quantità di tessuto rimosso. E’ comunque consigliato posticipare l’intervento se si ha intenzione di avere figli e si desidera allattarli naturalmente.
Ulteriori informazioni e risposte ad altre eventuali domande saranno date nel corso della visita col chirurgo.
BLEFAROPLASTICA
Gli occhi sono l’elemento di maggiore spicco e comunicatività del viso. Uno sguardo stanco e triste invecchia l’intero viso, così come occhi vivaci e giovani danno un’espressione dinamica a tutta la persona. La blefaroplastica è un intervento di grande effetto nell’ottica di un programma di ringiovanimento del viso, ed è anche un ottimo mezzo per correggere alcuni piccoli difetti congeniti delle palpebre.
L’intervento di blefaroplastica è volto ad eliminare le borse palpebrali, rimuovendo l’eccesso di pelle e, quando necessario, il grasso periorbitario erniato. L’intervento consente così di “alleggerire” lo sguardo, intervenendo, in modo preciso, lungo la linea naturale delle palpebre, senza lasciare cicatrici visibili (le cicatrici non sono visibili, in quanto nascoste nel solco palpebrale, per la palpebra superiore, e lungo il margine ciliare, per la palpebra inferiore).
INDICAZIONI ALL’INTERVENTO
Il paziente candidato all’intervento di blefaroplastica presenterà una o più delle seguenti caratteristiche:
TECNICHE CHIRURGICHE
L’intervento consiste nel togliere due lunette di pelle e l’accumulo di grasso in eccesso nelle zone interessate, per ottenere di nuovo la distensione della cute: attraverso un’incisione nella normale piega cutanea (palpebra superiore) ed immediatamente al di sotto delle ciglia (palpebra inferiore), si rimuove il grasso erniato e si rimodella il muscolo. Le incisioni vengono suturate dopo la rimozione dell’eccesso cutaneo.
La Blefaroplastica può essere completa (supero-inferiore), oppure riguardare solo le palpebre inferiori, o superiori.
Questo tipo di intervento chirurgico è indicato, quindi, anche per correggere una palpebra appesantita dalla pelle soprastante che si è rilassata, perché ingrandisce e rialza lateralmente l’occhio.
QUANTO DURA
L’intervento viene svolto in anestesia locale, ed eventualmente con un po’ di sedazione qualora la paziente preferisse dormire. Può durare dai 60 minuti ad 1 ora e mezza. La dimissione avviene sempre in giornata, con permanenza consigliata in clinica per alcune ore.
PERIODO DI GUARIGIONE
La rimozione delle suture avviene solitamente dopo 5-7 giorni. I lividi saranno visibili per 7-10 giorni. Il make-up può essere usato subito dopo la rimozione delle suture. Le lenti a contatto possono essere utilizzate dopo 1 settimana. Lieve gonfiore residuo si avrà per 2-3 settimane. L’esposizione al sole (con filtro protettivo) è consentita dopo 4 settimane.
Le cicatrici normalmente sono rossastre solo per qualche giorno e tendono a sbiadire progressivamente fino a rendersi esteticamente trascurabili, diventando per nulla visibili a distanza di pochi mesi dall’intervento. Per qualche giorno sarà normale notare un aumento della lacrimazione e un certo gonfiore. Mediamente occorre attendere 2 o 3 mesi prima che il risultato estetico sia ottimale, anche se già dopo 2 settimane buona parte del gonfiore si e’ normalmente risolto.
Informazioni più dettagliate si potranno avere durante la visita chirurgica preliminare.
FACE LIFT
Il Lifting facciale è un intervento chirurgico il cui scopo è il miglioramento dell’aspetto del viso, per ridonare armonia, tonicità e compattezza ai contorni del volto modificati negli anni dall’invecchiamento cutaneo. Il paziente che si sottopone a questo tipo di intervento evidenzia perdita di tono della pelle associata alla presenza di rughe più o meno evidenti. E’ fondamentale che il paziente sia consapevole del fatto che le rughe più profonde non vengono totalmente eliminate anche se sicuramente attenuate. E’ utile sottolineare che rughe fini e molto superficiali non rappresentano necessariamente un’ indicazione chirurgica, essendo spesso migliorabili con trattamenti quali i filler (es. acido ialuronico o collagene) o il botox (tossina botulinica). E‘ possibile inoltre effettuare questo tipo di trattamento come complemento al face lift per ottenere un effetto di ringiovanimento più completo.
Il grado di miglioramento varia da soggetto a soggetto ed è influenzato dalle condizioni fisiche della cute, dal grado del danno prodotto dalle radiazioni solari, dalle strutture ossee sottostanti e da una varietà di altri fattori. Il miglioramento viene ottenuto mediante lo stiramento e l’eliminazione della cute in eccesso e rimodellando i muscoli e il tessuto sottocutaneo della faccia.
INDICAZIONI ALL’INTERVENTO
Il paziente candidato all’intervento di lifting presenterà una o più delle seguenti caratteristiche:
QUANTO DURA
L’intervento e’ eseguito in un tempo che va dalle 2 alle 3 ore, solitamente in anestesia generale. Si rende solitamente necessario il posizionamento di 2 drenaggi per 24-48 ore.
La degenza ospedaliera è di 1 o 2 giorni, dopo di che il paziente viene dimesso senza medicazioni o bendaggi.
TECNICHE CHIRURGICHE
Con il termine “Lifting” vengono definiti gli interventi chirurgici che riportano la pelle del viso nella posizione che aveva prima di invecchiare, ovvero prima di cadere verso il basso. Generalmente, in età giovane, si ricorre a quello che viene chiamato mini-Lifting, cioè un parziale scollamento della pelle delle guance davanti alle orecchie, togliendone un triangolino tra i capelli nella zona delle tempie. Si tratta di un intervento semplice, eseguibile anche in anestesia locale, ma anche di relativa efficacia. L’operazione viene eseguita a partire dai 35 anni; la sua azione è centrata sulla zona delle tempie, degli zigomi e del profilo della mandibola, che per primi sono soggetti a rilassamento.
Ovviamente, la scelta del Lifting viene consigliata dal chirurgo, in base alle esigenze del paziente: se è solo una zona ristretta ad essere particolarmente segnata da rughe e rilassamento, si preferisce intervenire localmente, anziché eseguire un Lifting totale. Va infatti sottolineato che le moderne tecniche di Chirurgia Plastica rendono possibili soluzioni parziali. I così detti Minilifting offrono la possibilità di ringiovanire una specifica area del viso: la zone temporale e sopraciliare potrà essere rimodellata con il Lifting Temporale, la zona delle guance con il Lifting Medio-Facciale, la zona del collo e del mento con il Lifting del collo ed infine la zona frontale con il Lifting Frontale. Il Lifting può essere combinato in un unico intervento con la Blefaroplastica.
Attraverso incisioni peri e retro auricolari la pelle del viso viene sollevata e stirata, rimuovendone l’eccesso. I muscoli sottostanti, ossia il sistema muscoloaponevrotico superficiale (SMAS), viene modellato e riposizionato verso l’alto e indietro, ottenendo così l’effetto di ringiovanimento desiderato. Le conseguenti cicatrici saranno nelle pieghe naturali della pelle attorno all’orecchio e nella regione temporale e andranno ad attenuarsi in un periodo di 3-6 mesi.
PERIODO DI GUARIGIONE
I pazienti sono in grado di tornare ad una normale vita di relazione, familiare e professionale, in circa una settimana dall’intervento. Si applica una medicazione moderatamente compressiva per 24 ore. La rimozione delle suture avverrà dopo 7-10 giorni. Gonfiore ed ematomi si avranno per 1-2 settimane. Durante la seconda-terza settimana, saranno riprese gradualmente le normali attività fisiche. In questo periodo non è consigliabile praticare sport o esercizio fisico. Dopo la terza settimana qualsiasi altra attività è consentita. E’ possibile lavare i capelli delicatamente dopo la rimozione delle medicazioni. Altri trattamenti o tinture non possono essere eseguite prima di 3 settimane dopo l’intervento. Makeup consentito dopo la rimozione delle suture. I fumatori hanno guarigione più lenta e maggior rischio di complicanze. Per alcuni tipi di Lifting del volto particolarmente aggressivi (es. Lifting composito), il periodo di gonfiore può essere significativamente più lungo (anche 3-4 mesi). Per ogni tipo di Lifting, va ricordato che si deve evitare l’abbronzatura al sole e alle lampade UVA per almeno 1 mese dopo l’intervento. La pelle, infatti, ha bisogno di riposo e, in più, va aiutata con creme idratanti. Attenzione anche al trucco: bisogna utilizzare soltanto cosmetici ipoallergenici, ovvero testati per ridurre al minimo il rischio di irritazioni. Agli uomini si consiglia di essere estremamente prudenti nella rasatura durante il periodo post-operatorio.
Domande frequenti
D. Quando scompariranno i segni dell’operazione?
R. Per un periodo di 2-3 settimane sarà presente una colorazione rosso-bluastra prima e giallastra nelle aree trattate dovuta all’ecchimosi.
D. Esistono delle controindicazioni?
R. In un paziente sano l’unica controindicazione e’ rappresentata dal fumo il quale può dare seri problemi di cicatrizzazione, con esiti a volte drammatici e difficili da correggere. Almeno un mese con totale assenza di fumo, prima e dopo la chirurgia, e’ necessario per abbattere questi rischi e poter affrontare l’ intervento.
D. Avrò dei punti da rimuovere?
R. Sì. Quelli anteriori all’ orecchio verranno rimossi dopo 4-6 giorni mentre quelli posteriori e della regione temporale dopo 2 settimane.
D. Quanto dovrò aspettare per vedere il risultato finale?
R. Circa 2 mesi, per dar modo al gonfiore post-operatorio di riassorbirsi completamente.
D. Il mio viso porterà tracce dell’intervento chirurgico?
R. Tale intervento ha come finalità quella di ringiovanire i tratti del viso evitando di conferire al paziente un aspetto innaturale.
Ulteriori informazioni e risposte ad altre eventuali domande saranno date nel corso della visita con il chirurgo.
OTOPLASTICA
L’inestetismo delle orecchie a sventola può essere monolaterale o bilaterale, e si manifesta a seguito di una malformazione della cartilagine auricolare, la quale, non piegandosi formando una sorta di conca, rimane dritta e piatta. Il difetto è congenito e confinato prettamente nel campo estetico. Pur non costituendo un impedimento alla funzionalità dell’organo, è spesso pesante da sopportare per via degli scherzi e delle facili battute a riguardo. La dismorfia dei padiglioni auricolari può presentarsi anche in un orecchio soltanto, o essere caratterizzata anche da altri inestetismi, come il padiglione piatto, o di forma irregolare; in altri casi, il problema coinvolge solo il lobo, come nel caso della fessurazione causata da strappi con gli orecchini o malformazioni congenite nella forma e nella dimensione del lobo.
L’Otoplastica (o Auricoplastica) corregge, in modo molto soddisfacente e privo di cicatrici visibili, gli inestetismi dei padiglioni auricolari, in particolare le orecchie a sventola, dette anche prominenti, al fine di riposizionarle in una posizione più corretta e creare una piacevole morfologia del padiglione auricolare.
L’intervento non ha nessuna ripercussione sull’udito. A seconda delle necessità, può essere opportuno intervenire su entrambe le orecchie oppure su una sola, e la tattica chirurgica può differire sui due lati. E’ l’unico intervento di chirurgia estetica che viene comunemente eseguito anche sui bambini, i quali, in età scolare, possono soffrire del fatto di essere derisi dai compagni per la forma sgraziata delle loro orecchie con turbe psicologiche e comportamentali a volte rilevanti. L’Otoplastica o Auricoplastica non lascia cicatrici visibili, in quanto nascoste nel solco retroauricolare.
INDICAZIONI ALL’INTERVENTO
Il paziente candidato all’intervento di otoplastica presenterà una o più delle seguenti caratteristiche:
L’intervento viene consigliato anche in età prescolare (dopo i 5-6 anni, infatti, le orecchie non subiscono rilevanti modificazioni), per rimediare ad un inestetismo che facilmente invita a derisioni e crea complessi
QUANTO DURA
L’intervento dura circa 1 ora /1 ora e mezza, con una permanenza in clinica di alcune ore.
TECNICA CHIRURGICA
L’Otoplastica è un intervento piuttosto semplici, privo di controindicazioni e di particolari accorgimenti pre-operatori, realizzabile in anestesia locale semplicemente rendendo insensibile il padiglione auricolare con punture locali, od eventualmente in anestesia locale con sedazione, al fine di tranquillizzare il paziente. Le incisioni vengono realizzate lungo il solco retroauricolare; da questa incisione, è possibile modificare la cartilagine e, se la procedura è volta al ridimensionamento del padiglione, si provvede all’asportazione di una piccola ellissi di cute dalla faccia posteriore del padiglione auricolare e al successivo rimodellamento, e riposizionamento, delle cartilagini auricolari per mezzo di alcuni punti di sutura. Se necessario, si provvede alla ricostruzione dell’antelice (la plica cartilaginea del padiglione), ripiegando la cartilagine con alcuni punti.
PERIODO DI GUARIGIONE
La cicatrice risultante sarà poco o per nulla visibile ed il risultato estetico immediato. L’intervento si conclude con un bendaggio attorno alla testa del paziente da rimuovere dopo una settimana e con esso i punti (se non sono stati dati in materiale riassorbibile). Per non compromettere il risultato dell’operazione, e’ consigliato portare, durante la notte, una fascia elastica attorno alle orecchie per un periodo di 4-6 settimane.
L’intervento di otoplastica dà grande soddisfazione a livello estetico e psicologico, liberando da un difetto che porta spesso disagio e imbarazzo per entrambi i sessi e anche per i bambini. Inoltre la chirurgia non lascia alcuna traccia visibile perché le cicatrici sono nascoste nella piega retroauricolare.
Domande frequenti
D. Quanto dura il ricovero?
R. In genere si è dimessi in giornata. Se l’intervento viene eseguito in anestesia generale le dimissioni potrebbero avvenire il giorno seguente.
D. Dopo quanto potrò riprendere l’attività lavorativa?
R. Generalmente dopo una settimana, una volta rimosso il bendaggio. A meno che lavorare o frequentare la scuola con esso non rappresenti un ostacolo.
D. E’ un’operazione dolorosa?
R. E’ possibile un modesto dolore per alcuni giorni, comunque facilmente dominabile con uso di antidolorifici.
D. A lungo andare le orecchie possono ritornare come prima dell’intervento?
R. Purtroppo sì, anche se si tratta di un’evenienza estremamente rara, dipendente, in genere, da una imperfetta tecnica o da una struttura cartilaginea molto robusta. Nel qual caso sarà necessario sottoporsi ad un intervento correttivo.
Informazioni più dettagliate, nonché risposte ad ulteriori quesiti, si potranno avere durante la visita chirurgica preliminare.
RINOPLASTICA
La Rinoplastica è un intervento chirurgico il cui proposito è quello di migliorare l’aspetto estetico del naso e che più di tutti riesce a modificare l’armonia dell’intero viso, pur agendo solo sul naso. La procedura serve a riportare proporzione tra i diversi piani del viso e riesce a donare grazia al profilo mediante la riduzione ed il rimodellamento dello scheletro cartilagineo ed osseo.
Un intervento di questo tipo è molto sentito a livello psicologico, perché elimina un inestetismo difficile da nascondere e che spesso è motivo di imbarazzo e mancanza di autostima.
L’obiettivo della Rinoplastica, non è comunque solo estetico: spesso si interviene anche per un motivo “funzionale”, ossia per ripristinare la corretta respirazione, od eliminare il “russare”, come avviene con la “settoplastica” (in caso di deviazione del setto nasale), o con la rinoplastica ricostruttiva (in caso di traumi).
La Rinoplastica è uno degli interventi più discussi, in quanto spesso le aspettative del paziente difficilmente combaciano che le possibilità di correzione consentite dalla struttura del naso, nel rispetto delle corrette funzioni respiratorie e delle corrette proporzioni del viso.
INDICAZIONI ALL’INTERVENTO
Il paziente candidato all’intervento di rinoplastica presenterà una o più delle seguenti caratteristiche:
Il rimodellamento chirurgico del naso, per fini estetici, può essere realizzato dopo i 15/16 anni di età, al termine dello sviluppo osseo.
QUANTO DURA
L’intervento avviene in anestesia generale e dura da un minimo di 50 minuti sino a 1 ora e mezza; la permanenza in clinica è indicativamente di una notte.
TECNICHE CHIRURGICHE
Esistono diverse tecniche chirurgiche per ottenere l’effetto desiderato; è quindi fondamentale che il paziente esprima chiaramente cosa desidera modificare, in modo che, dopo averne discusso con il chirurgo, possa scegliere assieme a lui la tecnica più appropriata per il caso specifico.
La Rinoplastica non lascia cicatrici visibili, perché nella maggior parte dei casi le incisioni vengono effettuate all’interno del naso. E’ necessario ricorrere a piccole e praticamente invisibili cicatrici esterne solo nel caso di rimodellamento delle narici o se si effettua una Rinoplastica aperta. La Rinoplastica aperta, sebbene più complessa tecnicamente, consente un livello di precisione molto più alto, poiché, di fatto, le strutture nasali possono essere modificate sotto controllo visivo. La scelta tra Rinoplastica tradizionale chiusa e Rinoplastica aperta dipende sia dalle preferenze del chirurgo, che dal tipo di correzione che si desidera effettuare. Il rimodellamento del profilo avviene “su misura”, dopo un attento studio dei parametri e dell’armonia facciale. Il miglioramento si ottiene mediante la riduzione ed il rimodellamento dello scheletro cartilagineo ed osseo.
DOVE SI PRATICANO LE INCISIONI
Nella maggior parte dei casi, le incisioni vengono effettuate all’interno del naso, e quindi sono invisibili dall’esterno. In alcuni casi, può essere necessaria una piccola incisione nella striscia di pelle, che separa le narici detta columella. La cicatrice risulterà quasi invisibile dopo poco tempo. Questa tecnica ( Rinoplastica aperta) è la metodica più aggiornata di intervento al naso; in taluni soggetti, determina però un maggior gonfiore, seppur limitato ai primi 2/3 giorni, del naso, viene quindi utilizzata soprattutto per casistiche di punta larga, naso “a patata”, asimmetrie della punta, rinoplastiche secondarie.
Le principali tecniche utilizzate sono:
RINOPLASTICA APERTA
La Rinoplastica aperta si esegue come una variante della Rinoplastica chiusa, incidendo la cute della columella alla base del naso, ed esponendo tanto le cartilagini della punta quanto il dorso del naso. Nel caso sia necessario eseguire una Settoplastica l’accesso al setto viene eseguito per “via dorsale” anzichè attraverso l’incisione al bordo inferiore. La completa esposizione delle cartilagini della punta ne consente la visualizzazione senza distorsioni (problema presente in tutte le tecniche “chiuse”) ed il rimodellamento con grande precisione. L’esposizione delle cartilagini è l’unica tecnica che consenta il loro rimodellamento non distruttivo, e cioè la modifica della punta del naso in assenza di resezione di parti delle cartilagini stesse (il che, almeno in teoria, dovrebbe rendere reversibili le modifiche eseguite e permette sicuramente al chirurgo, durante l’intervento, di provare più di una modifica ed essere certo di ottenere il risultato desiderato). La Settoplastica viene eseguita in maniera più agevole con la tecnica aperta, ed anche il sanguinamento è ridotto. Si tratta, inoltre, della tecnica specificamente indicata per le Rinoplastiche “minime”, in cui si cerca di eliminare i singoli difetti senza alterare l’aspetto generale del naso e del viso.
RINOPLASTICA CHIUSA
Attraverso piccole incisioni effettuate all’interno del naso, è possibile rimodellare la componente ossea e cartilaginea dello scheletro nasale. Le tecniche che si impiegano variano da paziente a paziente, in base al risultato che si desidera ottenere: con ogni probabilità, tuttavia, verranno effettuate delle fratture alla base delle ossa nasali per rendere il naso più stretto, il dorso verrà leggermente abbassato ed il setto nasale accorciato. E’ anche possibile che alcune parti del naso debbano essere aumentate di dimensioni, ed in questo caso sarà necessario utilizzare della cartilagine che viene prelevata possibilmente dal setto nasale. La punta del naso, il cui scheletro è esclusivamente cartilagineo, viene modificata tramite il rimodellamento delle relative cartilagini. Al termine, la pelle si riassesta spontaneamente sul nuovo scheletro, determinando l’aspetto finale dell’intervento.
PERIODO DI GUARIGIONE
Subito dopo l’intervento, saranno applicati dei tamponi occlusivi all’interno delle narici, che vengono normalmente rimossi dopo 24/48 ore alla prima medicazione. Gonfiore ed ematomi possono permanere per 7-10 giorni. In rari casi (soprattutto, per chi si è sottoposto a Settoplastica), si potrà applicare un piccolo gesso protettivo, che andrà mantenuto sul dorso del naso per 10 giorni. È possibile tornare alle attività lavorative dopo 3-7 giorni.
Mai come in questo tipo di chirurgia occorre essere “pazienti” nella più ampia accezione del termine, in quanto il risultato estetico ottimale si avrà solo dopo 8-12 mesi dall’intervento, poiché il gonfiore (edema) post-operatorio del naso è molto lento a regredire del tutto.
Domande frequenti
D. E’ un’operazione dolorosa?
R. In genere non e’ particolarmente dolorosa. Anzi è possibile che insorga un certo grado di iposensibilità, specialmente sulla punta del naso, che può richiedere alcuni mesi prima di risolversi completamente.
D. Può decidere il paziente la forma del nuovo naso?
R. Sì, ma entro certi limiti dettati dalla particolare struttura anatomica che varia da caso a caso. Il tipo di correzione da effettuarsi deve essere dunque concertato tra il Paziente ed il Chirurgo durante la visita preliminare.
D. Ci sono punti da rimuovere?
R. Sì, in caso cicatrice esterna; in questa eventualita’ i punti verranno rimossi dopo 7 giorni dall’intervento. Le incisioni interne invece sono suturate con punti riassorbibili.
D. La cicatrice esterna sarà visibile?
R. Può esserlo nei primi mesi. In seguito tende a schiarire e, normalmente, dopo 6-8 mesi è poco o per nulla percepibile, essendo la zona interessata un’area a buona cicatrizzazione.
Informazioni più dettagliate, nonché risposte ad ulteriori quesiti, si potranno avere durante la visita chirurgica preliminare.
BIORIVITALIZZAZIONE
La biorivitalizzazione, detta anche biostimolazione, è una procedura infiltrativa che reintegra a livello del derma tutti quei costituenti che il nostro organismo non riesce più a sintetizzare in modo e quantità adeguate (acido ailuronico, vitamine, minerali, coenzimi, ecc.), stimolando la neosintesi di collagene ed elastina, migliorando la qualità della cute e favorendo altresì il turn-over cellulare.
La biostimolazione ha quindi come scopo quello di contrastare il fisiologico e/o patologico processo di invecchiamento della cute attraverso l’apporto di sostanze specifiche direttamente là dove ve ne è maggiormente bisogno: nel derma e nell’epidermide.
La biorivitalizzazione non corregge temporaneamente un singolo in estetismo (ruga), ma interviene su tutta l’area trattata del derma ( viso, collo, decollete, dorso mani…), per ridonare turgore, idratazione, elasticità e luminosità alla pelle.
I materiali che vengono impiegati sono l’acido ialuronico, il glucosaminosolfato, preparati vitaminici, aminoacidi, sali minerali, coenzimi, acidi nucleici.
Le zone trattabili con questa metodica sono il volto, il collo, il decolletè, il dorso delle mani, ma anche le braccia, i gomiti, l’interno delle cosce e le ginocchia.
Le tecniche d’infiltrazione sono molteplici: da quella lineare a quella a micropomfi, da quella a ventaglio o a reticolo; dipende dalla sede di trattamento e dalla consistenza e tipo di prodotto utilizzato.
La biostimolazione è un trattamento che deve essere considerato come una vera e propria terapia di base da inserire in un protocollo globale di ringiovanimento del volto e del corpo del/la paziente.
BOTOX
La causa primaria della formazione delle rughe è la mimica facciale. I movimenti dei muscoli pellicciai ( muscoli mimici) provocano, ad ogni espressione del viso, una contrazione e un rilassamento della pelle. A lungo andare la pelle resta profondamente segnata in modo indelebile e in parte i muscoli non riescono più a rilassarsi completamente. Il risultato è un viso solcato da evidenti rughe d’espressione e spesso il fatto che le sopracciglia restino in parte aggrottate conferisce un’aria cupa. La tossina botulinica (sul mercato italiano commercializzata come Vistabex, ma più nota come Botox) è una soluzione sicura, d’effetto e ripetibile nel tempo. Essa agisce sulle terminazioni neuromuscolari provocando un rilassamento del muscolo e la scomparsa delle rughe presenti. In genere viene iniettato con un ago sottilissimo e senza dolore a livello della fronte,contorno degli occhi (zampe di gallina ), nelle rughe fra le sopracciglia in pochissimi minuti. Non lascia alcun segno visibile e l’effetto si manifesta dopo qualche giorno continuando per diversi mesi. Dopo si ritorna esattamente come prima e se si vuole si può ripetere senza nessun pericolo o tossicità. L’effetto è sorprendente in quanto dà gli stessi effetti di un lifting chirurgico con spianamento totale delle rughe presenti nella zona trattata. Tale sostanza ha moltissime altre applicazioni fra le quali il trattamento dell’iperidrosi,cioè l’eccessiva e patologica sudorazione delle ascelle,del palmo della mano o dei piedi. E’ bene ricordare che allo stato attuale delle cose il trattamento in Italia può essere eseguito solo da uno specialista in chirurgia plastica, dermatologia, oculistica ed e’ autorizzato dal marzo 2004 dal Ministero della Salute per finalità estetiche.
INDICAZIONI
Le infiltrazioni di tossina botulinica, il trattamento di ringiovanimento più realizzato negli Stati Uniti, offrE risultati davvero sorprendenti per tutti coloro che presentano segni d’invecchiamento soprattutto legati all’attività dei muscoli mimici. La riduzione della motilità dei muscoli mimici permette una progressiva distensione cutanea e la scomparsa/drastica riduzione delle rughe d’espressione. Inoltre è possibile associare le infiltrazioni ad un programma di ringiovanimento completo con peeling, laser o filler .
Il paziente adatto a questo intervento ha una o più delle seguenti caratteristiche:
TRATTAMENTO
Il trattamento solitamente viene realizzato dopo la visita specialistica in quanto non richiede una preparazione specifica. La seduta, della durata media di 20 minuti, è praticata in ambulatorio senza anestesia e consiste nell’iniezione di Tossina Botulinica tramite un sottilissimo ago all’interno dei muscoli mimici responsabili delle rughe d’espressione. Le verrà chiesto di contrarre i muscoli facciali: corrugare la fronte, aggrottare le sopracciglia o stringere forte gli occhi. In questo modo vengono individuati i muscoli cui la tossina inibirà l’eccessiva motilità. È possibile avvertire una sensazione di bruciore durante l’iniezione. L’applicazione del Botulino comincia ad essere visibile dopo 3-5 giorni, quando cioè comincia il processo di rilassamento del muscolo implicato. Dopo un mese si otterrà il massimo effetto con la sospensione della produzione di acetilcolina e di conseguenza l’impulso nervoso diretto ai muscoli mimici sarà sospeso lasciando integra la funzionalità di tutti gli altri.
Dopo il trattamento non ci saranno medicazioni o fasciature né sono previsti tempi di degenza, e sarà possibile riprendere quasi subito le normali attività.
Riceverà comunque tutte le indicazioni relative ai comportamenti da tenere nelle prime ore successive alla seduta .
Non ci sono particolari effetti secondari alle iniezioni di Botulino. Alcuni pazienti hanno segnalato episodi transitori di nausea ed emicrania; questi effetti scompariranno in poche ore. Le iniezioni di Botulino sono comunque una soluzione temporanea e assolutamente reversibile, perciò andranno ripetute anche due volte l’anno senza che i muscoli mimici siano danneggiati.
Le normali attività possono essere riprese immediatamente. Questo intervento dona una immagine più riposata e distesa al volto. Il massimo dell’effetto delle iniezioni di Botulino si verificherà a distanza di un mese circa dal trattamento e durerà per 4-6 mesi fino a scomparire lentamente. Il trattamento può essere ripetuto anche 2 volte l’anno.
FILLER
L’acido ialuronico, così come il collagene sono normali componenti del tessuto connettivo, che risultano essenziali per l’elasticità e la tonicità della pelle. Il loro depauperamento è responsabile della comparsa delle rughe, di perdita del turgore cutaneo, atrofia della cute e invecchiamento cutaneo.
È possibile incrementare e rimpiazzare la componente di collagene e acido ialuronico, ripristinando il profilo tissutale, mediante l’iniezione di filler non permanenti a base di acido ialuronico o collagene. Queste sostanze provocano il riempimento della ruga o della zona depressa in modo efficace e molto naturale. Le iniezioni avvengono a densità calibrata a seconda della profondità della ruga e della loro localizzazione.
L’utilizzo di un impianto iniettabile a base di acido ialuronico o collagene trova indicazione per l’aumento del volume del tessuto cutaneo, che consente di correggere:
TECNICA
La tecnica dei filler consiste nell’iniettare, direttamente nella zona depressa, una certa quantità di materiale semiliquido e di diversa densità, a seconda delle esigenze, per ottenere un riempimento o un aumento di volume. Questo metodo offre una vasta rosa di possibilità a seconda della profondità di iniezione e del tipo di iniettabile utilizzato, dal quale dipende anche la durata dei risultati. Con i filler è possibile trattare le rughe superficiali e profonde che hanno solcato la pelle nel tempo; il gel di riempimento colma l’avvallamento della fessura dermica per un lasso di tempo che varia dai 3-6 mesi fino a risultati semipermanenti.
Il riempimento ottenibile con i filler offre esiti molto soddisfacenti e naturali anche per l’ingrandimento delle labbra e per sollevare alcune depressioni cutanee (zigomi, alcune cicatrici infossate…).
L’esito è molto naturale ed evita in tal modo l’antiestetico effetto “rifatto” delle protesi in silicone permanente. Inoltre è possibile ripartire l’intervento in più sedute, in modo da ricercare l’effetto desiderato in modo graduale e perfezionarne così i risultati. I materiali sono tutti biocompatibili per allontanare il rischio di complicazioni, rigetto e allergia.
A CHI SONO CONSIGLIATI
I filler sono una soluzione poco impegnativa dal punto di vista chirurgico, perché non implicano incisioni e pratiche invasive, ed economico. Sono la pratica ideale sia per completare un progetto ad ampio raggio di ringiovanimento del viso, sia per aumentare il volume di alcune zone a cui si desidera dare maggiore evidenza, come le labbra o gli zigomi, anche in persone giovani.
I filler sono la tecnica ideale per:
Il trattamento con filler risulta controindicato nei seguenti casi:
Pazienti che presentino tali caratteristiche sono tenuti ad informare il medico prima dell’esecuzione del procedimento.
Inoltre pazienti che si siano già precedentemente sottoposti ad iniezioni di filler sono tenuti ad informare il chirurgo sulle caratteristiche dei trattamenti precedenti, in quanto si potrebbero verificare dei problemi all’iniezioni di nuovi filler.
L’INFILTRAZIONE
La seduta di infiltrazione non richiede la preparazione specifica degli interventi di chirurgia estetica, perché di fatto non si tratta di chirurgia in senso stretto, ma di sedute ambulatoriali che non prevedono incisioni. Il materiale di infiltrazione e la profondità di inoculo vengono stabilite dal chirurgo a seconda del tipo di rimodellamento prescelto e alla sua durata. Per colmare una ruga, ad esempio, il chirurgo inserisce l’ago della siringa lungo la piega e distribuisce uniformemente il materiale con la retrazione dell’ago stesso. Non è prevista anestesia, o al massimo si applica una pomata anestetica, e non ci sono medicazioni particolari. Se si avverte un leggero indolenzimento, basterà applicare del ghiaccio.
I VANTAGGI DELLA TECNICA INFILTRATIVA
Rispetto alle tecniche chirurgiche per il ringiovanimento e l’aumento di volume di alcune porzioni del viso, i filler hanno alcune differenze che li rendono non tanto il sostituto, quanto il complemento ideale per ottenere un viso liscio e dalle armoniche curve naturali. In particolare, i filler sono:
LE CICATRICI
La tecnica di inserimento del materiale infiltrato non prevede incisioni e quindi non residuano esiti cicatriziali.
I TEMPI DI GUARIGIONE
Dopo la seduta infiltrativa, è possibile notare un leggero arrossamento e gonfiore della zona, ma la situazione si normalizza in breve tempo. Le attività possono essere riprese da subito.
GLI INTERVENTI ALTERNATIVI E COMPLEMENTARI
I filler sono ottimi per riempire le depressioni tipiche delle rughe, ma non ne eliminano la causa primaria della loro comparsa, cioè l’intensa attività mimica. Le rughe d’espressione si distendono con successo con l’infiltrazione di tossina botulinica, che blocca l’eccessiva attività muscolare e i segni provocati in modo permanente sulla pelle possono essere trattati con i filler. L’infiltrazione di questi materiali rappresenta la rifinitura e il perfezionamento ideale di tecniche chirurgiche e para-chirurgiche di ringiovanimento del viso.